Florinas

Florinas

Gavino Sechi Bologna: la teologia al servizio della Sarda Rivoluzione

Abitato già nell’antichità il territorio del paese ha restituito, tra metà Ottocento e primo Novecento numerosi reperti archeologici e diverse testimonianze monumentali come Domus de janas, Tombe dei giganti e oltre trenta nuraghi. Nel vasto territorio sono stati individuati reperti fittili, resti di anfore onerarie e altri manufatti di età classica che forniscono l’idea dell’importanza del territorio, attraversato da assi viari che si dipanano tra il nord ed il sud dell’Isola.

Il toponimo deriva dal termine di origine latina Figulina a conferma dell’esistenza di una copiosa attività artigianale nel territorio. Il nome di luogo rimane ancora nel medioevo e indica l’omonima Curatoria del Giudicato di Torres, distretto fiorente dove ebbero a insediarsi diversi ordini monastici.

Le tracce di questo passato remoto sono ravvisabili nella chiesa rurale di S. Leonardo, un piccolo edificio romanico conosciuto anche col nome di “chiesa dei Giunchi”, rimaneggiato in epoche successive e oggi in stato di abbandono. Nel tardo medioevo pervenne dai Malaspina a Serafino di Montañas e in seguito a differenti famiglie feudali, come gli Aymerich, che detennero Florinas fino agli Quaranta del XIX secolo.

Eroi Angioyani

Il 17 settembre 1796 numerosi seguaci di Angioy tentarono di riconquistare la città di Sassari e liberare i tanti sostenitori della rivolta ancora prigionieri. Tra gli artefici della mancata invasione vanno ricordati i fratelli florinesi Paolo e Giovanni Marellas, che pagheranno il loro coraggio con la tortura e la condanna alla galera per 10 anni.

luogo

Chiesa Parrocchiale

Delle vestigia dell’antico edificio medievale non rimangono più tracce evidenti: la parrocchiale dell’Assunta edificio subì infatti in epoca moderna radicali rimaneggiamenti, come la ristrutturazione del prospetto principale, eseguito nel 1630 in pietra calcarea locale con il portale architravato e i capitelli arricchiti da foglie di acanto stilizzate. L’interno ad unica navata presenta le cappelle laterali comunicanti per mezzo di aperture ad arco e gli altari lignei, di fattura locale, abbelliscono gli interni.

Florinas - Altare maggiore della chiesa parrocchiale dell'Assunta
Florinas - Altare maggiore della chiesa parrocchiale dell'Assunta
luogo

Chiesa Santa Croce

Nel Seicento la Confraternita florinese dell’Orazione e Morte commissionò a maestranze locali la costruzione di questo piccolo edificio: in una formella posta sopra un ingresso laterale dell’edificio reca l’anno 1691 come data di ultimazione dei lavori.

L’ingresso alla chiesa è inquadrato tra due stipiti sui quali sono scolpiti a bassorilievo due finte colonne tortili con avvolgimenti di tralci di vite, terminanti con capitelli di tipo rinascimentale e l’architrave è scolpito con motivi fitomorfici e presenta al centro una testina d’angelo. L’altare maggiore è un retablo ligneo seicentesco con riquadri dipinti dal Gorini. La chiesa rappresenta ancora oggi lo scenario dove avvengono i suggestivi riti della Settimana santa.

 
Florinas, Chiesa di Santa Croce
Florinas, Chiesa di Santa Croce
personaggio storico

Baccio Gorini

Di recente nella Parrocchiale sono state ricollocate alcune tele attribuite a Baccio Gorini, pittore toscano che nel primo lustro del 1600 arrivò nel Regno di Sardegna.
Artista fine e ricercato, ricevette numerose committenze per l’esecuzione di alcune tele, sia nel Capo di Sopra che dagli “obreres” di Florinas. Si distinse per la delicatezza del disegno e l’uso sapiente dei colori. Tra i suoi lavori si ricordano la Visione di Sant’Uberto, la Crocefissione e Cristo con la Veronica. Secondo alcune fonti si sposò a Florinas e morì nello stesso villaggio nel 1628.

personaggio storico

Gavino Sechi Bologna

La teologia al servizio della Sarda Rivoluzione

La figura del Sechi Bologna è ascrivibile, come quelle affini di Francesco Muroni e Francesco Sanna Corda, a quella schiera di teologi rivoluzionari che seguirono l’Angioy fino all’estreme conseguenze, pagandone amaramente la scelta di campo.

Laureato in teologia nell’Università di Sassari, il Sechi Bologna aveva 65 anni quando il Logudoro venne investito dalla foga rivoluzionaria che spingeva a rovesciare il regime feudale. Forte fu il suo contributo all’abbattimento del bastione della feudalità che ancora resisteva nella città di Sassari, quando reclutò diversi florinesi per condurli all’assalto, facendo inoltre arrivare agli assedianti pane e vino per ristorarli. Partecipò attivamente al governo dell’alternos nella capitale del Logudoro, manifestando alla luce del sole le sue idee rivoluzionarie.
Fortemente convinto che il piano francese per invadere l’isola fosse imminente si spese affinché Angioy marciasse su Cagliari. Lo accolse a Florinas, dove nella parrocchiale si era radunata una folla venuta anche dai paesi vicini, alla quale l’alternos espresse in italiano il suo programma, mentre Sechi Bologna e Francesco Muroni traducevano in sardo per il popolo che era accorso ad ascoltarlo. 

Quando l’aiuto francese si rivelò infondato dopo la pace di Cherasco, provocando la rotta degli angioyani, il Sechi Bologna non fece ritorno a Florinas temendo per la propria vita. Accusato di essere uno dei capi della cospirazione angioyana, fu accusato addirittura dell’omicidio di tre uomini. Prelevato con forza dal convento dei Minori a Sassari dove aveva trovato rifugio, fu condotto il 22 agosto del 1798, all’età di 68 a Castelsardo scortato da 25 dragoni. Dopo una lettera al viceré nella quale implorava pietà, lo stesso viceré si attivò per la liberazione, ottenendo il diniego delle autorità civili ed ecclesiastiche. Continuò negli anni a venire a esporre le sue ragioni al viceré, denunciando il suo stato di povertà e il desiderio di ritornare a Florinas. Dopo una serie continua di risposte negative, di lui si persero le tracce.

Florinas - Via Sechi Bologna
Florinas - Via Sechi Bologna
luogo

San Francesco

Un facoltoso agricoltore della villa Florinas del XVII secolo volle edificare una chiesa dedicata a San Francesco. La festa, tra le più partecipate della regione, veniva celebrata in tempo di vendemmia per cui gli abitanti partecipavano in cospicuo numero, dando grande enfasi all’evento. Grazie alle carte d’archivio sappiamo che a metà Settecento vi concorsero 16 sacerdoti e vennero organizzati banchetti pantagruelici.

Florinas - Chiesa San Francesco
Florinas - Chiesa San Francesco
luogo

Oratorio del Rosario

In passato gli oratori avevano funzione sussidiaria alle chiese principali e questo di Florinas, noto con l’appellativo di Chesjghedda, sorse per volontà di una locale Confraternita presumibilmente nel Seicento.
Di forme classicheggianti e armoniose è situato sulla sommità di una scenografica scalinata.

Florinas - Oratorio del Rosario
Florinas - Oratorio del Rosario

Funtanedda

fatto storico
luogo

Il 27 dicembre del 1850 un vento violento soffiava a Florinas: presso Funtanedda all’alba il ventottenne Giovanni Tolu aggredì il prete Giovanni Masala Pittui, ritenuto responsabile dei suoi inspiegabili dolori fisici e della fine del matrimonio con la giovanissima Maria Francesca, da poco incinta. Le vicende di uno dei più celebri banditi della Sardegna Ottocentesca prendono le mosse da questo sito, altamente evocativo anche per la storia letteraria sarda.

Bibliografia

Piero Atzori, Sassari, il Carmine e gli angioyani, Lecce, 2021
Wally Paris, Arte a Florinas, Cargeghe, 2006
https://bit.ly/3FmZgPD
https://bit.ly/402Kzur

Testi
A. Nasone, S. A. Tedde

Foto
S. Merella, S. A. Tedde

Ringraziamenti
Comune di Florinas, dott. Salvatore Merella

Scopri anche